Percorso Museale Interno: Alla Scoperta del Museo!

Sala A. Le Imbarcazioni

La sezione illustra le parti delle imbarcazioni, i vari tipi di barche per il trasporto delle merci e delle persone e le caratteristiche costruttive. Di particolare interesse sono i modelli in scala del Burcio “Nuova Maria”, uno degli ultimi barconi di questo tipo funzionanti, e della sezione maestra di un Burcio padovano, il tipo di barca diffuso nel Veneto e simbolo della navigazione fluviale.

Addossato ad una parete troviamo il timone del Burcio “Spes”, alto 4,50 m, completo di rigòla (barra), di cui si mette in evidenza la riduzione operata a seguito della motorizzazione del natante.


Sala B. I Cantieri

Espone le attrezzature impiegate negli Squeri, cantieri per la costruzione e la manutenzione della barche, un tempo numerosi anche lungo i fiumi. Vi lavoravano, oltre ai maestri d’ascia, i fabbri, i calafati, i segatori ed altre figure professionali. La sala ospita un argano da cantiere di legno e le relative taje (paranchi) per l’alaggio e il varo dei barconi.

Su alcuni pannelli sono raccolti i vari arnesi degli squeraroi per tagliare, segare, misurare, sagomare, forare, ecc. e campioni di materiali, come la pègola da spalmare sulle carene.


Sala C. Le Vie Navigabili

Nella sala sono raccolte le testimonianze relative alle vie d’acqua, ai manufatti idraulici, alle merci trasportate. Alcune carte idrografiche sottolineano l’importanza e la complessità del sistema idroviario del Padovano, alimentato dai fiumi Brenta e Bacchiglione.

Sasso trachitico e scaglia calcarea, provenienti dai Colli Euganei, sabbia, estratta dal letto dei fiumi e dei canali con il baìlon, carbone, cereali e concimi, provenienti dal porto di Marghera, erano le merci principali che i Burci solitamente trasportavano.

Battaglia Terme era il centro di smistamento del materiale proveniente e diretto ai Colli Euganei e questo ruolo fu rafforzato dalla conca di navigazione, inaugurata nel 1923, che aprì la via breve verso Chioggia e che nella sala è riprodotta con un grande modello in scala.


Sala D. La Propulsione

Le barche da carico erano mosse dal vento, tirate dai cavalli o spinte dagli stessi barcari, parando con lunghi remi. Nell’ultimo Dopoguerra questi mezzi di propulsione furono soppiantati dal motore entrobordo.

Da una parte della sala sono raccolti i mezzi tradizionali di propulsione (vela maestra di 93 metri quadrati, tronco dell’albero del Burcio “Nuovo Antonio”, remi, fòrcole, sistemi funicolari, ecc.), dall’altra le componenti della motorizzazione (assi ed eliche, invertitore, massiccio, luci di via, modelli di rimorchiatori).


Sala E. Vita di Bordo

La barca non era solo uno strumento di lavoro, ma anche una vera e propria casa. Sotto coperta, a prua, vivevano il marinèro (marinaio) e il morè (mozzo), sotto poppa il capobarca, che poteva essere lo stesso paròn (proprietario) o più spesso il barcaiolo.

Oltre agli accessori occorrenti per la navigazione, come le ancore, il mezzo marinaio, la sèssola, una piccola pala di legno, i barcari tenevano tutto il necessario per la vita di bordo, per esempio la bòta (botte) per l’acqua potabile, il moschèto, per conservare, senza che possano ammuffire, le vivande lontane da insetti, topi e ratti, le valigie in legno per la biancheria e la fogàra (cucinino o stufa a legna) per cucinare e scaldarsi.

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