Sostieni il restauro del Trabaccolo Concordia
Giovedì 18 febbraio 2021 è stato eseguito il primo intervento conservativo sullo storico Trabaccolo Concordia. Sono state poste le catene di sostegno dei fianchi, per evitare che questi collassino. La storica imbarcazione è attualmente ormeggiata nella baia di Forte Marghera (Mestre Venezia), splendida fortezza ottocentesca circondata dalle acque salmastre fluvio-lagunari, tra il Canal Salso e Venezia.
La stampa locale ha di recente parlato dell’operazione.
L’associazione TVB – Barche Venete Tradizionali, che gestisce il Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme, da tempo ha preso in carico lo scafo, privo di armamento. Il precedente proprietario era deciso a smantellarlo perché non riusciva più ad evitare che andasse a fondo, alla Giudecca, dove ormeggiava abitualmente. Così, l’ha donato a TVB. Dopo un breve periodo di sosta in cantiere sullo scalo dello storico squero navale Casaril (Venezia) per chiudere le principali falle, in attesa di un ricovero stabile, richiesto nella parte comunale dell’Arsenale, impossibilitato a raggiungere il Museo di Battaglia Terme, il Trabaccolo Concordia è stato condotto nelle tranquille acque della Baia di Forte Marghera a inizio febbraio del 2020, nello spazio acqueo comunale prospiciente il futuro Museo della Imbarcazione Tradizionale (MIT). A causa della pandemia Coronavirus i tempi di intervento si sono allungati. Nel frattempo è maturata l’idea di un intervento conservativo che consenta di preservare in acqua il Concordia: 1) stabilizzazione fianchi (murate); 2) eliminazione infiltrazioni, chiudendo i comenti, gli interstizi fra il fasciame dell’opera viva; 3) ricostruzione della coperta. Al termine dell’operazione, non di breve durata, lo scafo manterrà le caratteristiche linee originali e potrà essere impiegato come galleggiante, esteticamente pregevole. Questo è ciò che si prefigge TVB. Se, nel frattempo, interverrà qualche appassionato investitore, per un restauro filologico integrale, sarà il benvenuto. Per i coprire i costi TVB ricorrerà al consueto autofinanziamento e, anche, alla generosità e condivisione degli appassionati. La formula è consolidata: sottoscrizione di una o più quote di adesione al Club degli Amici del Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme e libere donazioni/contributi.
L’impegno per preservare lo scafo del Trabaccolo Concordia dal dissolvimento è doveroso, come lo è stato nei confronti di altri modelli di barche tradizionali in legno, “salvate” dall’associazione TVB da distruzione certa. E’ la concreta applicazione dell’articolo 9 della Costituzione Italiana: “…Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione…”. E’ indubbio che il Trabaccolo Concordia faccia parte del patrimonio storico e artistico e pure del paesaggio. Le immagini d’epoca sono eloquenti. Non è nostalgia, ma capacità di mantenere il filo della conoscenza, in un confronto tra saperi di ieri e di oggi, consapevolmente proiettati, per una migliore qualità della vita giorno per giorno, nel domani. E’ anche il riconoscimento della capacità, della maestria, degli artigiani di un tempo, di costruire oggetti funzionali e nel contempo belli. Per taluni, infatti , il trabaccolo è uno dei modelli di imbarcazione tradizionale, in legno, più bello che abbia solcato non solo le acque lagunari e il mare Adriatico, ma addirittura gli oceani. E’ anche un doveroso omaggio ai barcari, che con la loro abilità, hanno saputo condurre questi scafi e trasportare le merci in tutti gli angoli del pianeta, contribuendo agli scambi economici e culturali e allo sviluppo della civiltà dell’essere umano.
Lo studio, il racconto, la pratica del modello di barca consente di allargare gli orizzonti culturali.
Le barche sono patrimonio della cultura sociale e artigianale di Venezia. Ogni barca che ha più di 50 anni racconta un pezzo della nostra storia, se non ne salviamo almeno un esemplare di ciascuna, ne perderemo per sempre la memoria.
cit. Michele Tonolotto
La storia del Trabaccolo Concordia
(informazioni tratte dalla pagina web dedicata da Gilberto Penzo)
Il Concordia ha navigato per decenni a vela, a remi e anche a motore, trasportando dal sud al nord Italia vino, olive, arance, legname e ogni sorta di mercanzia. Successivamente, cessata l’attività di trasporto commerciale, è stata adattata per il diporto.
Ad oggi, il Concordia rappresenta uno dei pochissimi trabaccoli ancora galleggianti.
Poche testimonianze ci permettono di ricostruire la storia di questa oramai rara imbarcazione, a cominciare dalla sua costruzione. Nel 1910 il trabaccolo è attestato nel cantiere Giacomo Storoni di Pesaro, ma viene avanzata dal suo ex proprietario il 1887 come data di realizzazione – in uno squero a Monopoli – attribuendo il 1910 come anno dell’immatricolazione, in occasione dell’installazione del motore. Fra il 1979 e il 1984 il Trabaccolo figura come proprietà di Carlo Taddei, velista, fondatore del West Garda Yacht Club, e compare nel film Marco Polo (1982) del regista Giuliano Montaldo. Poi passò la proprietà e la bandiera di immatricolazione in Austria. L’ultimo proprietario, il veneziano Michele Tonolotto, acquistò l’imbarcazione, oramai deteriorata, per tramite del cantiere Varagnolo di Chioggia, e lo riadattò ad usoabitativo, per un certo periodo, dopo aver modificato l’interno.
Per altre curiosità sul Trabaccolo Concordia e le altre storiche imbarcazioni veneziane, cliccate sul seguente link per navigare nel sitoweb di Gilberto Penzo, tra i maggiori studiosi di barche della tradizione, o prendete visione del filmato creato da Nereo Zane, “Trabaccolo Concordia a Forte Marghera” (link).
Come puoi contribuire
Per ulteriori informazioni: info@museonavigazione.eu
0 commenti